Caro Nicola, sono davvero contento che adesso ci sia il sito web di Spazio Cultura. Sinora, infatti, sei stato presentissimo e attivissimo su Facebook, ma sai bene che non tutti gli utenti della rete sono iscritti a questo social medium. Adesso avrai finalmente una carta d’identità più visibile, una finestra aperta a tutti i viaggiatori per l’etere.
La mia soddisfazione per questa nuova tappa del tuo cammino è dettata da almeno due ordini di ragioni.
Il primo è alquanto egoistico: avendo avuto da te l’incarico di dirigere e inaugurare con un mio libretto la Collana “HUMANITAS – libero pensiero”, ho la fondata speranza che il sito web farà conoscere l’iniziativa a una cerchia più ampia di lettori e – perché no? – di potenziali autori. Sinora ho ricevuto proposte editoriali o scoraggianti già solo per gli errori lessicali, ortografici e grammaticali (è incredibile, ma la misconoscenza della lingua italiana è ormai così pervasiva da infettare persino aspiranti scrittori!) o scritte bene, ‘troppo’ bene: da specialisti di una tematica specifica che si rivolgono essenzialmente ad altri specialisti della stessa tematica, tagliando fuori il pubblico mediamente colto e curioso che costituisce la nostra platea di riferimento.
La seconda ragione per cui mi rallegro della tua decisione di aprire un sito web – e per cui ti scrivo queste righe – è che il tuo modo di essere editore merita di essere conosciuto e riconosciuto. Sappiamo tutti che, in questo settore, molti si spacciano per ciò che non sono: o per ingenuità (suppongono che basti entusiasmo e qualche risparmio in banca per lanciarsi, come se non si trattasse di esercitare una vera e propria professione intellettuale) o, peggio, per calcolo utilitaristico. Mi riferisco a quei affaristi che fingono di essere editori, chiedono un po’ di soldi a poveri frustrati sparsi per il mondo che custodiscono un manoscritto nel classico ‘cassetto’ e gliene fanno stampare delle copie che non saranno mai né promosse né distribuite sul territorio nazionale: insomma, mediatori parassiti fra l’autore e il tipografo. Tu invece sei un editore che non fa finta di essere tale perché selezioni i testi che valgono; li sottoponi alla cura di bravi editor (come, nel mio caso, Vera Chiavetta); ne elabori con fantasia e pazienza copertina e impaginazione, preoccupandoti anche dei minimi dettagli come la qualità della carta; li accompagni nei primi passi per il mondo organizzando qualche presentazione…
Auguri, dunque, Nicola.
Spero che, con tutti i tuoi collaboratori e le tue collaboratrici, con i tuoi autori e le tue autrici, si possa continuare a lavorare sino a quando avremo passione ed energia. Non senza dimenticare persone care che ti hanno accompagnato in questa avventura e che, come tuo fratello Rosario e tuo cognato Armando Sichenze, ci hanno lasciato prematuramente.