La mia vita al fronte
Diario di guerra

Pietro Pellitteri inizia il suo “diario di guerra” il 28 aprile 1917 e lo termina il 3 settembre 1917, riprenderà dopo alcuni anni, nel 1921, al solo fine di scriverlo in bella copia , per poi lasciarlo in un cassetto dove è rimasto custodito esattamente per 100 anni, allo scadere dei quali il nipote Marcello Pietro Pellitteri, nato lo stesso giorno e alla stessa ora del nonno, decide di darlo alle stampe, affinché si compia il suo destino.
Un documento vero e profondamente sincero, questo diario, in cui per stessa ammissione dell’autore si agitano sentimenti giovanili poi scomparsi nel corso degli anni: “quelli di indole religiosa non han più il calore di una volta; quelli di carattere amoroso scomparsi del tutto; i sentimenti patriottici, per l’incuria dei governanti nei riguardi di assistenza per noi reduci di guerra, si sono mutati in sovversivi”. In questo turbinio di affetti e passioni, di paure e speranze rimane l’uomo e il suo desiderio di perpetuarsi anche e solo attraverso le parole.