Presto in tutte le librerie il nuovo romanzo fantasy di Jonathan Fiorentino

Tra le prime pubblicazione dell’anno, Spazio Cultura accoglie, nella collana editoriale Elpìs, Morte, l’ultimo romanzo di Jonathan Fiorentino.

La direttrice della collana, Antonella Giacona, ha intervistato l’autore così che la presentazione del nuovo volume venga dalla persona che lo conosce di più.

Morte è il secondo volume della Favola oscura, e sarà disponibile in libreria e anche in tutti gli store online in questi primi giorni di febbraio. La versione e-Book, invece, è già disponibile. Sarà possibile anche, a chi lo desidera, richiedere autografo e dedica, e domenica 13 febbraio organizzeremo anche un firma copie e a seguire un’intervista su Instagram.

Jonathan presenta la sua storia dicendo: “Questa saga è una parte di me da molto tempo, ma è anche più di questo. È una storia, è un viaggio, è una danza di morte e di rinascita. È tutto ciò che c’è di sbagliato. È una favola di mostri che nasconde un segreto, una metafora e una domanda: chi siamo davvero? È un mondo a metà tra un sogno e un incubo.Una cosa che adoro nello scrivere questi romanzi è che contengono una varietà di cose: ci sono i sentimenti, a cui do molta importanza, c’è l’azione, c’è un mistero e ci sono tematiche attuali come la famiglia, la guerra del più forte contro il più indifeso, la trasformazione personale in qualcosa di totalmente diverso e la scoperta del nostro posto nel mondo. Nel mio mondo nessun personaggio è completamente Bene o Male, e nonostante siano potenti hanno problemi reali, soffrono e cercano di ottenere quello che vogliono, dimostrando in alcuni casi molta umanità, quindi non sappiamo cosa aspettarci: io stesso resto sorpreso da questo sogno di tenebra quasi ogni giorno e voglio continuare a raccontarlo fino all’ultima parola.”

Ecco l’intervista:

Ciao, Jonathan! Allora… come ti senti per quest’altra pubblicazione?

Ciao a te. Mi sento emozionato come se fosse la prima volta. Anche se ho pubblicato tanti libri, ogni romanzo che esce mi fa sentire sempre così: mi chiedo cosa ne penseranno i lettori e non vedo l’ora di leggere le loro recensioni e i loro pareri sulla storia. E sul finale, ovviamente.

Cosa contengono questi tuoi ultimi libri?

C’è molto, tra quelle pagine. Così tanti personaggi e così tanti temi differenti, dalla Bibbia al viaggio dell’eroe fantasy, sebbene i “miei eroi” non facciano sempre la cosa giusta. Penso che ogni romanzo che scrivo contenga qualcosa che altri librinon osano dire, in qualche modo questa ribellione è il mio tratto distintivo. Abisso e Morte sono una discesa nell’oscurità. Proprio come Alice che cade nella tana del coniglio: è un salto nel buio, un buio affascinante, e quando torniamo verso la luce non siamo più gli stessi. Qualcosa è cambiato. Siamo diventati più forti, migliori di ciò che eravamo, perché abbiamo affrontato il nostro lato peggiore.

Come ci presenti questa saga? Perché La favola oscura?

Mi sono ispirato alle favole e alle fiabe. In particolare ad Alice nel Paese delle Meraviglie, La Bella e la Bestia e Barbablù, ma anche al mito di Ade e Persefone. Sono un appassionato (e ormai un esperto) di folklore e mitologia, che poi sono i precursori della letteratura fantastica e di alcune storie che amiamo oggi, comprese quelle che vediamo al cinema o nei videogiochi. Nella Saga Oscura facevo spesso riferimento a leggende come Sandman, Jack O’Lantern e il mito di Pandora, quindi con la Favola Oscura mi sono divertito a utilizzare le fiabe e le favole come chiavi per aprire delle altre porte. Il “retelling” è un genere ancora nuovo e poco conosciuto, ma significa proprio mettere in gioco gli elementi di una storia antica e stravolgere tutto in modo che sia una storia nuova e imprevedibile.

Com’è stato scrivere di questi personaggi, intrappolati nella dinamica che hai creato?

I personaggi di questa storia hanno una volontà molto forte. Vagano in un incubo oscuro, in una casa quasi onirica, e ognuno di loro è essenziale, anche quelli che per ora sembrano solo comparse. Sono molto affezionato a Lily, la protagonista. Più scrivo di lei e più mi rendo conto di quanto sia forte, ma a differenza di altre eroine “strong” lei rimane anche sensibile e delicata, il che è abbastanza raro. Mi piace che abbia il coraggio di essere entrambe le cose: non ha paura di essere vulnerabile equesta empatia è la sua qualità migliore. Credo che sia un personaggio molto potente, questo per me era davvero importante, perché il suo antagonista maschile è altrettanto potente. Volevo che fossero sempre allo stesso livello, in questo modo c’è equilibrio. Così è più difficile determinare come andrà a finire lo scontro, e per ora posso solo dire che vi sorprenderà.

Morte, come mai questo titolo, dopo Abisso?

Come dicevo prima, il lettore di questi romanzi inizia un viaggio oscuro. L’oscurità di cui parlo è una metafora, quindi chi legge affronta la propria oscurità personale. Per questo è la mia saga più dark e i temi che tratta sono spesso sbagliati e contorti, ma anche attuali. Ti porta a chiederti: “Chi è il cattivo? E chi l’eroe? Le cose sono davvero come sembrano o c’è di più?”. E’ una favola di mostri e i titoli degli altri romanzi saranno sempre più cupi. Li ho già scelti, ovviamente, dato che sto lavorando al quarto e ultimo libro della saga.

Con quali certezze il lettore può avvicinarsi ad Abisso? E con quale invece il lettore di Abisso può affrontare Morte?

Al lettore di Abisso direi “non è una storia pura”. Non troverai facilmente personaggi positivi e lieti finali, ma orrore e tenebre che però ti faranno riflettere sulla vita. Se Abisso era un’introduzione quasi gentile di questo concetto, Morte è l’apertura del sipario e l’inizio del vero spettacolo.

Nei tuoi ultimi libri scene di violenza o di morte prendono alla sprovvista il lettore. Mi riferisco all’incipit di Abisso, in particolare. Però sembrano non riguardare emotivamente chi legge, e sono avvolti da una certa eleganza. Sono quasi dati di fatto, segnali del passaggio di Evan, che tu stesso definisci un antagonista. Però Evan ha un atteggiamento protettivo nei confronti di Lily. Come percepisci questa sua etica, che risulta, in relazione a Evan, strana ma lampante?

Grazie. Evan è un personaggio di cui potrei parlare per ore, e comunque non avrei detto tutto. Non mi è mai capitato (e penso che mai più mi capiterà) un antagonista/protagonista come lui. C’è qualcosa di giusto e sbagliato in tutto quello che fa, come se fosse al di là del confine tra bene e male. Ha sempre un piano, sa benissimo quello che sta facendo (a volte più di me che scrivo di lui), gioca la sua eterna partita a scacchi ed è disposto a spingersi oltre qualsiasi limiteper ottenere quello che vuole. In ogni romanzo diventa sempre più estremo. Temo che nessuno sia in grado di fermarlo, il che è spesso un problema, ma lo rende anche il personaggio più interessante e magnetico. Scrivere di lui è un piacere unico.

Con Sitael è iniziato il tuo scrivere di Luce e Ombre. Cosa è successo nel tuo percorso da autore?

Sono sempre stato affascinato dal dualismo psicologico della Luce e dell’Ombra. Tutti noi siamo una figura alla luce (quella che mostriamo al mondo) e una figura nell’ombra (quella che nessun altro può vedere, tranne noi stessi, e che spesso neghiamo di avere). I miei romanzi parlano di questo, da sempre: ho iniziato con Etenn e Stacra durante la scrittura di Sitael e ora continuo a parlare del tema con Pandora, Lily ed Evan. La differenza è che si tratta di una storia completamente nuova e distante dai soliti canoni, il che rende imprevedibile come finirà, anche perché Sitael è una saga (non dico “trilogia” perché devono uscire altri tre libri, oltre ai tre già pubblicati) in cui il protagonista è pura Luce. Qui i protagonisti sono entrambi Oscurità, ma in loro c’è anche molto di più. Credo che sia questa una delle colonne portanti della Saga Oscura e ora anche della Favola Oscura: il fatto che potrebbe succedere di tutto.

A chi consigli La favola oscura?

A chi ama le storie dark e fantasy, i romanzi alla “enemies to lovers”, i misteri davvero complessi in stile Sherlock Holmes e Lost. Ai fan dell’horror e di Stephen King e a chi non si spaventa di trovare un po’ di sangue e violenza tra le pagine. A chi preferisce gli antagonisti agli eroi puri di cuore ea chi cerca azione e adrenalina, ma anche personaggi che facciano riflettere.

Un saluto per i tuoi lettori e per i lettori di questa nuova casa editrice, Spazio Cultura?

Salutarli non sarebbe abbastanza. Vorrei dire loro che sono grato a ogni singola persona che legge i miei libri, che ne parla, che mi contatta per farmi sapere cosa ne pensa, che realizza disegni e cosplay dei miei personaggi: vorrei poter ricambiare tutto questo, e lo farò continuando a scrivere storie. Anche perché mi diverto troppo a farlo. E vorrei ringraziare Spazio Cultura, la nuova realtà che mi ha accolto con questo romanzo, che è diventata la mia nuova famiglia e che ha reso possibile questo sogno di tenebra e luce. Sono solo un ragazzo che scrive storie, e non sarei qui se non fosse per tutti loro.

Quello che la casa editrice vuole, pubblicando queste parole dell’autore, è dare una chiave di lettura ulteriore che senza il contatto diretto con Jonathan magari avremmo avuto lo stesso, oppure no. Pensiamo che il rapporto umano tra gli autori e i lettori sia importante, e speriamo di poterlo facilitare presto anche in carne e ossa. Al momento, ci stiamo impegnando con i mezzi che la tecnologia ci mette a disposizione.

Un saluto a tutti, e… buona lettura!

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