© 2018 Spazio Cultura Edizioni S.r.l.
cm 15×19,5 pp. 240 brossura
ISBN: 978-88-99572-30-3

Atelier Josef Sudek
Partitura del silenzio

Valeria Spallino

Fotografo cecoslovacco, Josef Sudek (Kolín nad Labem, 17 marzo 1896 – Praha, 15 settembre 1976) è maestro che trascrive in luce l’itinerario di un percorso indagativo via via più determinato e vigile sullo sguardo e l’ascolto, sul segno e il suono del mistero, circa l’immagine, la cosa e la sua percezione – il qui e adesso, il tempo nella sua perpetua concatenazione, l’oltre e l’inatteso, il sogno e la realtà –, cantore che, muovendo dall’oggettivo presente, racconta intorno ai paesaggi inesplicabili e vibranti del di-più e dell’invisibile, dell’interiorità e della poesia, circa la carica di promesse della pur fragile parola, il tutto a rivelare.
Raramente si raccontano gli incontri d’amore, ed eventualmente a contiguità molto intime. Con il presente volume Valeria Spallino svela pubblicamente il suo incontro con la fotografia di Josef Sudek: un luogo a più stanze calpestate con gli occhi fino a riceverne dentro i sintomi d’una sana folgorazione. L’urgenza, si comprende, è quella del dire, e in tale processo rivelatore si viene ad instaurare una interagente ciclicità che dal pretesto/immagine conduce alla parola, per poi quest’ultima andare a costruire un nido di nuove figurazioni d’uguale intensità e trasparenza, con l’unica sovrapposizione di quelle sensazioni che, sebbene vissute con “linguaggi” diversi, tendono a porgere in maniera impalpabile lo stesso carico emozionale. La Spallino sembra ricreare con questi suoi versi perfino le medesime atmosfere della fotografia, penetrando le ombre delle parole, che incarnano da sempre il mistero, e quelle luci, nette o opacizzate, che sanno illuminare il lieto scorrere della poesia.

Nicola Romano

© 2018 Spazio Cultura Edizioni S.r.l.
cm 15×19,5 pp. 240 brossura
ISBN: 978-88-99572-30-3

15,00

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L'autore

Valeria Spallino è nata a Palermo il 20 maggio 1969. Appassionata di musica, arte e letteratura, ha studiato arpa classica con i maestri Elena Zaniboni e Maria Cristina Rosso al Conservatorio di Musica Vincenzo Bellini e si è laureata in Architettura, indirizzo Tutela e Recupero del Patrimonio Storico, Architettonico ed Ambientale, con la tesi Il progetto del vuoto. Assonanze e dissonanze, presso l’ateneo di Palermo, città dove vive e lavora. Esercita la libera professione occupandosi di progettazione e restauro, prevenzione e sicurezza; insegna in scuole pubbliche e private materie tecniche e artistiche.
La scrittura è una passione che coltiva fin dall’infanzia, prediligendo la poetica per il suo carattere di speranza e libertà. Ha pubblicato la raccolta di versi Non io poeta (Prova d’Autore, Catania 2011), silloge terza classificata (ex equo) al Premio Letterario Internazionale Pablo Neruda IV 2013/2014 per la Sez. B Poesia edita, indetto dalle Edizioni Agemina di Firenze; il saggio Michele Perriera. La morte non vince la memoria (Prova d’Autore, Catania 2015); il volume Marina Abramović. Il paradosso dell’assenza, performance 1967-2017 (Villaggio Maori Edizioni, Catania 2018), oltre a numerosi contributi su vari testi e siti.

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