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Le pietre d'inciampo
e gli assenti-presenti
Vittime del nazismo tra memoria e testimonianza
In diversi Paesi d’Europa ci si imbatte spesso in mattonelle squadrate geometricamente e ricoperte in superficie da una targhetta ottonata. La gente non può fare a meno di incontrare sui propri passi questi cubetti incastonati in anonime strade di periferia o in piazze centrali di grandi città oppure di sperduti paesini di montagna.
Su queste targhette ottonate si leggono i nomi di uomini o donne, di bambini o di bambine a cui sono aggiunti, ben incisi e ben leggibili, una data e relativo luogo di nascita, il nome di un lager e la data di morte. Sono le “Pietre d’inciampo”, vere e proprie testimonianze di memoria dedicate a deportati nei lager nazisti o comunque dedicate a quanti sono stati vittime del nazismo. L’idea è di un artista tedesco, Gunter Demnig il quale, dal 1992, porta avanti un progetto significativo e molto ampio. E così coloro che sono stati uccisi dai nazisti oppure che sono sopravvissuti ma che sono stati dimenticati una volta tornati nei rispettivi paesi d’origine, con queste pietre incastonate nel tessuto urbano di grandi città e di piccole comunità saranno ricordati per sempre.
In questo libro il giornalista Leone Zingales, che da diversi anni conduce attente ricerche sul campo, oltre a descrivere il progetto dell’artista, ci racconta due storie esemplari: il coraggio di vivere della professoressa Maria Di Gesù e il coraggio delle idee dell’operaio Liborio Baldanza, due siciliani che si sono opposti al nazifascismo e che oggi sono ricordate grazie a queste pietre.
€15,00
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L'autore
Leone Zingales è nato a Palermo nel 1960. Giornalista professionista, ha scritto 36 libri. Autore di due raccolte di poesie (illustrati con suoi disegni), acquarellista, fotografo per diletto, vanta diverse esperienze in campo radio-televisivo. Ha collaborato con le agenzie di stampa: “Agi-Italia”, “Italpress”, “Ansa”; con i settimanali “Oggi”, “Avvenimenti” e “Visto” e con il quotidiano spagnolo “El Mundo” di Madrid. Attualmente collabora con il quotidiano “La Sicilia” di Catania e ricopre la carica di Vicepresidente nazionale dell’UNCI-Unione Nazionale dei Cronisti Italiani.
È l’ideatore della Giornata Nazionale della Memoria dedicata ai giornalisti uccisi dalle mafie e dal terrorismo. Da una sua idea, a Palermo, è sorto nel 2005 il Giardino della Memoria. È un sito confiscato alla mafia e gestito da Unci e ANM-Associazione Nazionale Magistrati, dove cronisti e magistrati piantano periodicamente alberi dedicati a tutte le vittime della mafia.
Nel 2000 a San Pietro a Maida (Catanzaro) ha ricevuto un riconoscimento nell’ambito del Premio “Petreius” (sezione giornalismo) per la pubblicazione del libro Il sogno italiano.
Nel febbraio del 2007 a Mascali (Catania) ha ricevuto un premio per l’impegno nella lotta alla mafia e per la legalità.
Nel dicembre 2013 a Rieti ha ricevuto il Premio di Cultura “Come Barbara” quale autore del libro Rocco Chinnici, l’“inventore” del pool antimafia, organizzato dall’Associazione Santa Barbara nel Mondo.
Nel dicembre 2014 ha ricevuto il Premio Legalità “Città di Roccella Jonica”.
Nel febbraio 2015 la giuria del Premio Giornalistico “Mario Francese” gli ha conferito a Palermo il Premio “Legalità”.
Ha gia pubblicato, nel gennaio del 2019 con Spazio Cultura Edizioni, in questa collana, I luoghi della Rosa Bianca. Un grido di liberà conto il nazismo.
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