Pietro Manzella “ACQUA” – Spazio Cultura Edizioni

Scritto da: Ida Rampolla del Tindaro

La silloge raccoglie le liriche composte dall’Autore lungo un arco di tempo che va dal 1966 al 1993: è possibile cogliere quindi tutta l’evoluzione anche stilistica di una poesia che si ispira ad un elemento come l’acqua, strettamente collegato a tante simbologie e cosmogonie, a tanti miti e leggende, ma anche al tema del ricordo e al concetto del tempo, che “scorre come acqua di ruscello/ nella camera oscura/dei ricordi” (La sedia vuota).  Il ricordo porta implicitamente anche al tema del panta rei, allo scorrere e passare di tutte le cose, che tuttavia si sedimentano nell’ animo del poeta, lasciando una traccia che si traduce in meditazione e emozione, espresse in forma poetica.  Le liriche riflettono sia le sensazioni dettate dalla bellezza della natura sia il mondo quotidiano e la società contemporanea, con accostamenti analogici a volte insoliti ma sempre di grande intensità evocativa.  Anche le emozioni legate alla sfera personale e al travaglio intimo della coscienza si uniscono a una spiritualità radicata nel quotidiano e riescono ad esprimere sia la profondità dell’immaginario sia tutti i risvolti di una realtà profondamente meditata.   L’eterno fluire della vita, con la ricerca e l’approfondimento della corrispondenza tra gli esseri e la natura, sono resi con viva e calda  sensibilità e con un’adesione alla realtà che esprime però nello stesso tempo, con penetrante finezza, tutta l’esperienza esistenziale dell’uomo moderno, ma anche un’individualità caratterizzata da introspezioni morali che mettono in luce le perenni verità umane.

I riferimenti al mondo moderno si uniscono alle eterne emozioni dell’uomo , come quelle provate di fronte al mistero della nascita e al sorgere di una nuova vita, che il poeta scopre con la stessa emozione di un astronauta  “sbarcato sul pianeta / infanzia”  ( Sotto gli antichi portici).  La vita d’oggi, con la sua concretezza espressa attraverso termini tipicamente tecnologici ( robot, valvole, internet, elettroni ecc.) si rivela per la prima volta fonte di poesia, sia attraverso la lucida astrazione operata dal verso, sia attraverso l’onirico risvolto della realtà. E “l’internet del mio navigare / tra le stelle”  ( Sul filo del rasoio)  traduce con mirabile concisione poetica il fondersi di questi elementi.  Ma il poeta sa anche denunciare i pericoli del progresso tecnologico: in “Armonie perdute” dice infatti che sulle strade del cielo non vede più “ piattaforme di sosta / per riflettere / sull’armonia del creato”.  Le sue liriche riescono  però sempre a trasmettere l’incanto dei valori eterni, come la vita che sboccia , la quale, con lo sguardo di un bambino, esprime tutte le “curiosità colorate / del mondo che scorre”  e l’appartenenza alla “rete immensa / dell’universo / sognante”  ( Occhi cerulei)

Le liriche sono quindi caratterizzate da toni diversi che uniscono all’osservazione diretta della realtà un ampio respiro poetico in cui la meditazione interiore è resa attraverso similitudini e metafore che esprimono un’atmosfera tra tormentosa e fantastica.  L’intensità emotiva e la forte valenza simbolica, l’espressione di una verità interiore e la tenera tristezza lirica, insieme a un profondo amore per la vita, si fondono continuamente, esprimendo tutte le vibrazioni dell’intimo sentire.

Stilisticamente, oltre all’interessante variazione dei toni, bisogna sottolineare la particolare disposizione grafica di alcune parole, che acquistano in tal modo un particolare risalto.  Si potrebbe fare un riferimento a quelle forme grafiche che vanno sotto il nome di ideogrammi, logogrammi o pittogrammi  che hanno una storia di millenni e che Apollinaire ha riportato in auge con i suoi celebri  Calligrammes.  Ma qui non si tratta di fusione tra poesia e disegno o della sostituzione di alcune delle qualità acustiche dei segni con le loro caratteristiche visive, bensì di un rafforzamento  anche dal punto di vista grafico del significato della parola  intesa come segno che esprime un’idea. E anche questo contribuisce all’originalità di queste poesie  dal punto di vista stilistico.

Lo spirito meditativo si traduce a volte in toni colloquiali e sentenziosi sempre dotati però di un’intensa forza di suggestione. Ed è sempre presente anche il senso del mistero reso con sottili risonanze che esprimono la corrispondenza tra il visibile e l’invisibile. A momenti lirici di estrema purezza , dettati dalla sapienza tecnico-formale, si alternano altre immagini  significative rese con linguaggio limpido e efficace.  L’insieme delle liriche esprime dunque liricamente l’eterno fluire della vita che scorre come l’acqua , sempre uguale e sempre diversa ma sempre ricca di mille significati reali e simbolici.

ACQUA

 

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