ACQUA

…Il fatto che il peritesto di Acqua coincida con una delle più abusate citazioni testimonia quanto per Manzella sia fondamentale elevare la poesia al rango di uno strumento onnicomprensivo con cui rappresentare ciò che esiste in noi e al di fuori di noi. Lontana dal riproporre l’ormai consunta simbologia equorea, la silloge cade a venti anni esatti dagli esordi del poeta e ostenta quella ritrovata fiducia nel potere supremo del linguaggio poetico che, nel 1978, Ezio Mauro e Giancarlo Pontiggia salutavano in una nuova generazione di artisti.
Amante delle parole a forte referenzialità – lo testimoniano con larga evidenza i titoli delle raccolte Acetilene, Cialde e Semi – l’autore palermitano prende le distanze dalla poesia narrativa di Remo Pagliarani e di Valentino Zeichen, pur non rinunciando a scaltrire ore rotundo i medesimi momenti d’intimità che rinveniamo, ad esempio, nell’epopea familiare della Camera da letto di Attilio Bertolucci…

(dalla prefazione di Massimiliano Pecora)