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Gelone nella terra di Athena
Disponibile anche in versione eBook
9791281032705
La città di Imera nel 480 a.C. diventa lo scenario di una delle battaglie tra le più cruenti della storia. A quel tempo la colonia era nel suo massimo splendore e non dovette essere difficile comprendere quali fossero le mire espansionistiche della potente Agrigento, determinata ad avanzare il suo dominio fino alle coste del Tirreno. Tutto questo impensierì il despota di Imera, Terillo che, dopo essere stato cacciato dalla città, chiese manforte ad Anassilao, tiranno di Reggio. Quest’ultimo, conscio dell’egemonia militare di Agrigento, rispetto alla modesta milizia da lui comandata, si rivolse ai cartaginesi per un sostegno nelle operazioni di guerra. Gli africani, intenzionati a conquistare nuove terre, senza indugio accolsero la richiesta di supporto. Un’opportunità questa, che consentiva di ampliare gli interessi commerciali, una volta messo piede in terra di Sicilia. Considerato che lo scontro era inevitabile, il signore di Agrigento Terone, si alleò con il potente tiranno di Siracusa, Gelone, stringendo un’intesa militare senza precedenti. Le più influenti città greche dell’isola si erano divise in due prime linee, a settentrione: Terillo e Anassilao, a meridione Terone e Gelone. Ne conseguì un insolito legame familiare dei quattro tiranni, sia Terillo che Terone erano suoceri rispettivamente di Anassilao e di Gelone. Il primo sposò Cidippe, il secondo Damarete che ebbe un ruolo di primo piano, mettendo in atto una strategia degna del miglior generale. Cartagine assegnò il comando militare ad Amilcare; così giunto in prossimità del fiume Torto, dispose i suoi uomini nelle vicinanze delle mura difensive del centro abitato, mentre quello che era rimasto della flotta si posizionò in prossimità della riva. Terminata la battaglia il terreno si tinse di rosso e il pianto delle madri e delle giovani spose intonò per diverso tempo nelle case di Imera e di Cartagine.
€18,00
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L'autore
Roberto Tedesco, architetto laureatosi a Palermo e specializzatosi a Roma presso l’Università Sapienza, è funzionario del Comune di Termini Imerese (Pa), attualmente consulente culturale del Parco Archeologico di Himera, Solunto e Iato.
Da diverso tempo collabora agli all’allestimenti scenografici di diverse produzioni cinematografiche tra cui L’ora legale, il film campione d’incassi, diretto e interpretato da Ficarra e Picone. E ancora, ha lavorato ai film di Matranga e Minafò e Aurelio Grimaldi solo per citarne alcuni. Inoltre ha curato la scenografia teatrale di Donna di Samo, per la regia di Rocco Mortelliti.
È autore di Storie antiche di Stesicoro e Stenio (Edizioni Arianna, 2015), Da Stesicoro a Stenio due civiltà un solo popolo (Edizioni Vera Canam, 2016) e del romanzo Falaride e la terra del mito (Spazio Cultura Edizioni, 2022). Nel 2023 pubblica, con altri autori, un breve racconto giallo dal titolo L’ultima volata all’interno dell’antologia Accura: Racconti al profumo di Sicilia pubblicata da Mursia. Nel 2025 è uno degli autori della Guida del Parco Archeologico di Himera Solunto e Iato per ragazzi/e pubblicata dalla Regione Siciliana Assessorato dei Beni Culturali e Identità Siciliana.
Infine, collabora con l’emittente televisiva regionale TeleOne e con le riviste Sicilia l’Isola del Tesoro e Balarm ed è tra gli organizzatori di Notti clandestine, kermesse estiva di cinema, musica, teatro e letteratura.
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