© 2020 Spazio Cultura Edizioni S.r.l.
cm 13,5×21,5 pp. 172 brossura
ISBN: 978-88-99572-58-7

Il doblò che arrivò sulla luna

Barbara De Luca
Prefazione di Fiammetta Borsellino

Sono un Doblò FIAT: 1910 di cilindrata, motore diesel, blu metallizzato.
Ho percorso 363.104 chilometri, e tutto mi sarei aspettato di sentire quella mattina di gennaio in cui mi scelsero, tranne le parole: “Questo Doblò ci porterà sulla Luna”. È l’inizio di un lungo viaggio… esattamente la distanza al perigeo che separa la Terra dalla Luna, in cui vengono raccontate dalle voce narrante del Doblò le vicissitudini di Barbara e Giorgio: una coppia ormai non tanto giovane, che ha fatto della solidarietà e impegno sociale un vero e proprio stile di vita.
Nel corso del viaggio, Doblò, partendo da una visione semplice e lineare della vita, scoprirà le diverse sfumature e complessità che la compongono.
Una complicità con i due che gli darà la certezza di essere un elemento importante nella loro vita, con la consapevolezza che ognuno, a suo modo, può fare la sua parte. Un crescendo di scoperte e pensieri che lo porteranno ad arrivare alla fine del viaggio insieme ai due, con un bagagliaio pieno di esperienze e saggezza.

Attraverso episodi di “viaggio” a volte divertenti, a volte drammatici, con colpi di scena inaspettati, il libro si prefigge di accompagnare il lettore, con un linguaggio delicato, verso la ricerca di un modo più consapevole ed essenziale di affrontare la propria vita.

© 2020 Spazio Cultura Edizioni S.r.l.
cm 13,5×21,5 pp. 172 brossura
ISBN: 978-88-99572-58-7

15,00

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L'autore

Barbara De Luca, nata il 7 ottobre 1960, a Milano, Fin da giovanissima pratica atletica leggera specializzandosi negli 800 metri fino a conquistare un posto nella Nazionale azzurra nei primi anni ‘80.
Da sempre sensibile ai temi sociali ed impegnata in prima persona nel mondo del volontariato e della solidarietà. È in questo contesto che conoscerà Giorgio, suo futuro marito e compagno inseparabile di vita e di avventure.
Nel 2002, fonda e presiede l’associazione “Umanisti nel Mondo”. Questa attività la vedrà impegnata insieme al marito per oltre 6 anni in Brasile in progetti di appoggio umano nelle favelas situate nello stato di San Paolo.
Forti di questa esperienza, tornati in Italia fonderanno con un gruppo di volontari, l’Associazione culturale “Ubuntu”, ludoteca e doposcuola multietnico di Palermo.
Ha coordinato un gruppo e realizzato uno studio internazionale sulla radice della vendetta e sulla riconciliazione personale e sociale, presentata al Forum di Milano dell’ottobre 2008.
Iscritta nelle liste di volontariato della Protezione Civile del Comune di Milano ha col- laborato nell’accoglienza e sostegno ai profughi siriani e successivamente di diverse nazionalità.
Attualmente è presidente dell’Associazione “Il Banco dei Talenti” che opera a sostegno di chi non ha la possibilità di esprimere un proprio talento a causa di questioni economiche o sociali.
Lavora presso uno studio di progettazione ambientale a Milano.
Da 31 anni è madre di Corrado.

Recensioni

Disponibile anche la versione e-Book:

https://www.ibs.it/doblo-che-arrivo-sulla-luna-ebook-barbara-de-luca/e/9791220213929

9 recensioni per Il doblò che arrivò sulla luna

  1. denisemazzari

    Il libro consigliato di oggi è di Barbara De Luca
    PERCHÉ: è una storia vera, ricca di amore, intelligenza, empatia. È vita vera (sono testimone): gli aiuti agli emarginati, ai più deboli, dalla stazione centrale di Milano ai meninos de rua brasiliani, da Palermo al Piemonte sono la sublimazione dell’essere per gli altri, lo sporcarsi le mani in prima persona senza sbandierare ciò che si fa.
    È un libro divertente, sorridi e impari e ti lascia un buon sapore nell’anima.
    Infine è scritto da una persona straordinaria, che ho l’immenso piacere di avere come amica da una vita.
    STILE: veloce e diretto, un mix tra Hera Lind, Margherita Oggero e Alice Hoffman.

  2. alibec57

    Il viaggio di una vita, anzi di due vite, vere, raccontate da un testimone molto particolare: un Doblò, compagno di avventure e supporto partecipe di molte delle tappe che hanno contraddistinto questo percorso. Non priva di emozioni, la narrazione si snoda semplice e diretta, raccontando con ironia e partecipazione l’impegno sociale, la gioia di condividere, la reciprocità consapevole, la spiritualità sottesa ad ogni scelta, l’amore mai esclusivo, le vittorie conseguite e le crisi superate di Barbara e Giorgio, protagonisti di questo viaggio che ha portato il nostro Doblò ad arrivare sulla Luna, insieme a loro. La storia ha continui rimandi, stimola riflessioni, si interroga su questioni sostanziali, e testimonia che, guidati da una fiducia incondizionata su quanto sia bella la vita, ognuno di noi può fare qualcosa e lasciare un segno nel cuore di chi si incontra durante il viaggio e di quanto questo possa essere contagioso.

  3. bgabbrie

    Drinnnnnnnnnnnnnnn!

    Mario, suonano alla porta!

    Mi sa che non sente… sta facendo lezione on-line forse….

    Mi alzo, infilo al volo una mascherina, alla porta c’è il custode con un pacco

    Ah, grazie mille John!

    È un po’ pesante che ci sarà? Mario avrà ordinato qualcosa ancora su Amazon…

    Invece no, sono i libri di Barbara, arrivati freschi freschi dalla Sicilia!

    Si può cominciare a leggere…

     

    Il libro che Barbara De Luca ha appena pubblicato (” Il Doblò che arrivò sulla luna”, ed. SCE Palermo, 15€) non poteva arrivare in un momento migliore: siamo tutti limitati negli spostamenti e nelle attività durante questo periodo di lockdown più o meno stretto, e la lettura è un ottimo modo per passare le serate o i pomeriggi domenicali.

    Ma questo libro arriva al momento giusto anche perché rappresenta una sorsata di ottimismo e di speranza in questa fase così difficile.

    Ottimismo e speranza perché il racconto che Barbara affida alla voce di Doblò stesso, è quello di un periodo abbastanza lungo della sua vita e dei suoi affetti più cari,  costellato di fatti e vicende più o meno importanti, più o meno significativi, ma sempre vissuti con la consapevolezza che agendo sempre per il bene comune, ogni fatto e vicenda racchiude in sé comunque un aspetto positivo e un incoraggiamento per il futuro.

    La scelta poi di usare la voce di un oggetto apparentemente inanimato ma, come si capisce da molti episodi del racconto, invece dotato di vita propria e propri sentimenti, riesce a introdurre nella narrazione un elemento di sincerità e scanzonatezza che non sarebbe stato possibile narrando in prima persona.

    Doblò è indubbiamente un tipo simpatico!

    Questo libro raggiunge quindi lo scopo di farci sorridere facendoci pensare o farci pensare facendoci sorridere, come preferite…

  4. lauracaponetto

    Troppo spesso, nei nostri viaggi, ci troviamo a partire pensando soltanto alla destinazione, come se tutto ciò che sta nel mezzo, nella sua capacità di suscitare stupore ma anche riflessioni, non avesse peso. Cosa puoi chiedere ad un viaggio, se la Luna è la destinazione?
    “Il doblò che arrivò sulla luna” invece ci insegna che non esiste una tappa, che sia in un viaggio o nella nostra vita, che non valga la pena non solo vivere, ma soprattutto condividere, come se la ricerca di un porto sicuro non possa essere legittimata se condotta in solitaria.
    Una volta iniziato, questo libro sembra imporci di rimanere lì, a seguirlo nelle sue trasformazioni, nell’attesa che tutto ciò che non subito viene colto, possa essere pienamente compreso e rivelarci una verità che, in realtà, era già in noi, troppo stesso resa silente dai ritmi della vita odierna.
    Barbara e Giorgio non sono semplicemente i protagonisti di questa avvincente avventura, ma sono l’espressione delle mille domande e dei mille dubbi che spesso incrociamo lungo la via della nostra esistenza, senza essere sufficientemente approfonditi, come se non riconoscessimo di avere il coraggio o il tempo per fermarci e interrogarci su ciò che vi è di realmente importante per noi. Credo che il merito più grande che possa riconoscere all’autrice, è di aver saputo miscelare alla perfezione, come un’abile alchimista, la curiosità propria del “romanzo di viaggio” con la capacità introspettiva del “romanzo di formazione”.
    Ma quello che più di ogni altra cosa questo libro mi ha insegnato, è che non bisogna mai dimenticarsi di porgersi con un occhio curioso ed empatico verso ciò che accade attorno a noi, sempre stando attenti alla strada: sognare è importante, ma la patente non lo è certamente meno.

  5. vivianaschultze

    Le avventure di Barbara e Giorgio con Doblò mi hanno fatto danzare con loro tra Terra e Cielo, fino alla Luna. Barbara, con molta fantasia, facendo narrare il suo Doblò, ha saputo coinvolgere chi legge con quanto vissuto nella loro vita, trasferendo una sensazione di bellezza, delicatezza e leggerezza in ogni racconto compresi quelli dalle sfumature più scure come nel capitolo “L’attesa”. I protagonisti di queste pagine riescono a dar volo e speranza a chi, come loro, ama stare coi piedi per terra, occupandosi di far bene le cose, e al contempo, lanciare all’ universo messaggi d’amore e sogni con la consapevolezza che qualcosa di bello, continuando a guidare senza arrendersi, può succedere. Loro, mentre guidano fino alla Luna, lasciano e lanciano messaggi di speranza. Grazie Barbara, grazie Giorgio, grazie Doblò! Buon Viaggio!

  6. giulialenoci00

    Da divorare
    “Il Doblò che arrivò sulla Luna” è una raccolta di storie vicine e lontane, magiche quanto possono esserlo i legami tra persone unite dal fil rouge dell’amore, della cura, della solidarietà.
    È un viaggio intorno al mondo e intorno al cuore, un’opportunità più unica che rara per ricordarci di guardare oltre ma anche di tenerci stretto ciò che ci è vicino, di pensare al futuro e vivere intensamente l’attimo così come ci si presenta.
    I racconti di Barbara e Giorgio, insieme al loro fedele Doblò blu, fanno parte per me di un conforto che sa di casa e di calore, di un arancione vivo che si sprigiona dalle loro voci (e in questo caso, dalle loro pagine) quando ricordano le loro emozionanti imprese nel mondo.
    Un libro da leggere e rileggere senza stancarsi mai.
    Grazie Barbara, Grazie Giorgio, Grazie Doblò

  7. marinellacosta10

    Un’idea geniale! Quella di mettere in bocca ad un “Doblò” i propri pensieri, la propria vita come geniale del resto è lei,
    l’autrice Barbara De Luca.
    Ho bevuto ogni pagina del suo libro, ho desiderato passare da un racconto a quello successivo, viaggiando con loro tre, imparando molto.
    La freschezza e la semplicità dello stile permettono di essere coinvolti negli avvenimenti della vita dell’autrice, spesso comuni a molti, ma che semplici molte volte non sono… Ma l’entusiasmo per la vita e la capacità di progettare non perdono mai di intensità, mai, in nessuno dei tre protagonisti.
    È un libro da leggere perché risveglia gli entusiasmi intorpiditi e mette a fuoco valori importanti.
    E perché invita a sognare e a rincorrere i propri sogni.
    Benritrovata Barbara!
    Ben trovati Giorgio e Doblò!
    La Vita continua! Buon viaggio! Marinella

  8. Terry Potter

    Conoscevo Barbara per lavoro, ma quando mi ha chiesto se volessi leggere un libro scritto da lei ho temuto. Ho temuto perché la mia onestà intellettuale mi avrebbe impedito di incensare qualcosa che non reputavo valido. Quando poi mi ha detto il titolo “il Doblò che arrivò sulla luna” un brivido ha percorso la mia schiena. Ma ormai le avevo detto che lo avrei letto, non potevo sottrarmi. E alla fine del primo capitolo ho tirato un sospiro di sollievo. Alla fine del secondo avevo il sorriso stampato in faccia. E poi è stato amore. Amore per la vita vissuta, per la leggerezza con cui Barbara racconta episodi duri, per la voglia di vivere che infonde e per lo stimolo a migliorarmi che mi ha trasmesso . Ho allacciato le cinture e ho viaggiato con Doblò, un percorso accidentato e meraviglioso, che mi fa sperare che siano solo i primi chilometri di un percorso che ci porterà ai confini dell’Universo.

  9. luisella vantellino

    Ho incontrato Barbara per caso (ma si sa che il caso non esiste), mentre ero da un’amica comune.
    Era venuta a ritirare delle copie del suo libro.
    Io l’avevo appena visto e, prima che se andasse portandoseli via, ho voluto prenderne una copia. Così, senza pensarci su.
    Leggerlo la sera prima di dormire è stato un piacere, un modo per addormentarsi con bei pensieri.
    L’idea di far parlare il Doblò, di dargli una vita sua, mi è piaciuta molto; un modo per raccontare cose importanti, riflessioni sulla vita e le relazioni, momenti difficili e dolorosi, in modo sentito, ma con tocco leggero.
    Tra le pagine si sente l’attenzione e il rispetto per gli altri, il desiderio di osare, di costruire cose nuove, la bellezza di non essere soli nel cammino scelto e la fiducia nell’Esistenza che ci accompagna.

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