13 recensioni per Isola delle Femmine
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Un confine sottile tra sogno e realtà, immaginazione e fantasia, speranza e certezza, gioia e dolore. Cristina e Federico, raccontano tra emozioni e sentimenti, uno spaccato di vita, il legame ancestrale tra madre e figlio, il filo sottile e resistente che li unisce dal quel primo vagito.
La storia difficile di un ragazzo che cerca di ritrovare se stesso. Le battaglie di una mamma contro un mondo nuovo e ostile, tra disperazione e dramma, l’approdo sicuro tra le braccia di una sirena dal nome fantastico e reale: Lighea.
La speranza e la certezza di essere fuori dal tunnel. La bellezza di versi che raccontano tutta una vita, che si spingono oltre, nella dimensione dell’anima.
€15,00
Cristina Deleo, nata a Milano il 22 maggio 1962, ha conseguito la maturità classica al liceo Giuseppe Parini e la laurea in filosofia all’università statale di Milano. È docente di materie letterarie e filosofiche, in scuole di diverso ordine e grado, ha insegnato a Milano e Palermo, dove risiede. Referente per i progetti di legalità, ha ricevuto nel 2016 il “Premio Nazionale Paolo Borsellino”. Isola delle Femmine è la sua prima pubblicazione, due delle poesie, sono state segnalate e pubblicate nell’antologia Alda nel cuore nella Quarta edizione del “Premio Nazionale Alda Merini”.
Federico Anselmini, nato a Milano il 23 giugno 1990, scrive fin da piccolo racconti e preghiere, in prosa e poesia. Adolescenza difficile e complessa, è ospite da sette anni della comunità “Lighea” di Milano. Isola delle Femmine è la sua prima pubblicazione.
Mauro Giuntini, nato a Roma nel 1948. Frequenta dal 1969 al 1971 il corso di pittura da Afro Basaldella presso l’Accademia di Belle Arti di Firenze; si diploma nel 1973 all’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano, frequentando il corso di scultura tenuto da Alik Cavaliere.
Vive a Milano, dove ha insegnato al Liceo Artistico Statale di Brera e collabora con il Teatro del Buratto. Ha realizzato decine di mostre personali e collettive. Un monumento per i martiri antifascisti fucilati nel Parco Giurati di Milano, inaugurato il 21 marzo 2015. Un monumento a Palermo dedicato a Pio La Torre e Rosario Di Salvo, uccisi dalla mafia, inaugurato il 27 aprile 2017.
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alizzipaola1964 –
Ho letto il libro di Cristina Deleo e Federico Anselmini presentato in occasione dell’8 Marzo, presso il mio istituto G.Marconi di Sant’Agata nel 2018/19. La poesia che pervade tra le pagine di Isola delle femmine ha incantato alunni e docenti nel saper coniugare passione ed emozioni, per la vita in qualità di madre e di donna impegnata nel sociale,regalandoci straordinarie emozioni e atmosfere surreali.
sergioinfuso –
Complimenti per il nuovo sito e per la valorizzazione degli autori. Isola delle Femmine per il contenuto, la storia d’amore tra Cristina e Federico, mamma e figlio, per la veste grafica, per i disegni dell’indimenticabile Mauro Giuntini è un libro che custodiamo nel cuore.
calandrafrancesca19 –
Isola delle Femmine èuna raccolta di poesie molto delicate, sanno di profumo di mare. In ogni verso si respira l’amore della maternità intima tra madre e figli. Cristina donna e madre molto sensibile riesce a catturare l’amore del Federico, che con passione e delicatezza lo accompagna nella vita . con la bellezza della profondità dell’anima.
ramiella –
Lieve e emozionante l’incontro sulle pagine del libro di questa madre e di suo figlio che, con linguaggi diversi, dialogano a distanza per mantenere un legame non solo viscerale, dovuto alla naturale appartenenza a una radice comune, ma cresciuto sulla affinità culturale, sull’amore per le buone letture. Esperimento riuscito e ben sostenuto anche dalle immagini che lo accompagnano. Una miscela dolce e mai banale
sergioinfuso –
LA RECENSIONE DI LEO NODARI, IDEATORE DEL PREMIO NAZIONALE PAOLO BORSELLINO.
Non comprate il libro “Isola delle femmine” di Cristina Deleo .
Se cercate un libro angosciante, disperato, piagnone, sul dolore di una madre, non comprate il libro “Isola delle femmine” .
Se cercate il racconto di una madre disperata che cerca sollievo nella scrittura, per cercare sollievo voi, non compratelo.
Il libro della professoressa Deleo è un romanzo d’amore.
Perché il dolore che Cristina esprime è come l’amore, è una potenza creatrice. E quando si ama tanto o quanto il dolore per un figlio è tanto si crea. E Cristina lo fa con parole nuove…
Quando il dolore è forte deve diventare qualcos’altro. Per Cristina diventa speranza, cammino, ricerca, perdono, accettazione, comunione. Diventa croce che scarta il rancore, il rimpianto, la disperazione e l’odio. Per Cristina e Federico questa ricerca innanzitutto di se stessi, è diventato un’isola. Un po’ vera, un po’ inventata, un po’ di fantasia, un po’ realissima.
In queste pagine impetuose, vitali, la sofferenza si trasforma in energia, progettualità, combustile da bruciare. E allora non resta che alzarsi dal letto, andare nel mondo, sforzarsi di vedere la bellezza e fare spazio alla felicità. Cercando la propria isola. Sì, perché gli anni di lotta giornaliera contro la malattia, la burocrazia, l’egoismo, l’incomprensione, la società hanno reso limpida la consapevolezza che la felicità è una scelta. Di più: l’esercizio di forzare la felicità alla lunga la rende possibile. Ed evidentemente anche contagiosa, perché leggendo questo libro sentiamo l’impulso a vivere di più, con più gioia, leggerezza, affrontando anche la paura e il rifiuto, e poi andando oltre.
E’ un racconto catartico, che fa bene all’anima di tutti. E’ la prima scintilla di una fiamma. E’ un viaggio alla scoperta di qualità che nessuno pensa di possedere. E che non pensava che Federico possedesse. Il dolore e le difficoltà di accettare una realtà diversa e inaspettata, vengono superate dalla forza dell’amore di una donna che trasforma la paura in azione costruttiva. L’istinto materno spezza vecchi schemi educativi, basandosi sulla fiducia, sull’intuizione e sulla ricerca di un’armonia alterata cercando di guidare Federico verso “un isola”, verso una vita autonoma.
Questo è un libro sulla forza e sull’impegno di questa mamma, che in queste pagine mette a nudo i suoi sentimenti, senza nascondere paure o difficoltà. Semplicemente una donna, una madre. A cui cade addosso una trave più grande e più pesante di Lei. Una madre che non ha le risposte per ogni problema. Che si trova davanti molte cose che avrebbe potuto o dovuto fare e che non è stata in grado di fare. Che non mente raccontando che avere un figlio “diverso” sia un’esperienza meravigliosa, di quelle che tutti dovrebbero provare. Che all’improvviso si trova davanti un cammino molto impegnativo, talvolta difficile. Che molte volte pensa di mollare. Che molte volte si trova a bestemmiare per quella prova troppo grande per lei. Poi, senza un dove, senza un quando, senza un perché, raccoglie quella trave e ne fa una croce . E da quel momento parte per un viaggio alla scoperta di qualità che non pensava di posseder, vivendo. Serenamente, tutti i giorni, con i suoi successi, le sue frustrazioni, con le sue lacrime, le tante risate, nel mondo d’amore, sull’isola in cui cresce insieme al figlio.
Questo di Cristina non è solo un libro. E’ soprattutto una testimonianza per gli altri. Sorretta dalla speranza che la sua esperienza possa arrivare a quelle madri e coppie spaventate e disperate mentre cullano un bambino “diverso” domandandosi come sarà il futuro. Ecco a cosa può servire il suo vissuto. Cristina si è inventata scrittrice per comunicare che, i bambini come suo figlio Fedetico, Per dire a genitori sotto shock, che non sanno cosa fare che si può fare molto, moltissimo che quasi ogni bambino, se amato, può raggiungere una qualità di vita insperata.. Certo, serve una buona dose di coraggio per diventare consapevoli di quanto queste persone speciali hanno tutto il diritto di integrarsi nel mondo grazie alle loro individuali capacità. Tra vittorie, cadute, trionfi e sconfitte, gioie e delusioni come tutti. Proprio come tutti. Certo, per qualcuno è più faticoso. Ogni meta da raggiungere richiede uno sforzo molto più grande rispetto a chi vive la cosiddetta normalità.
Comprate il libro “Isola delle femmine” di Cristina Deleo perchè è un prezioso aiuto per chi vive la disabilità di un figlio, o di una persona
cara.. Anche per il lettore che non vive la realtà di un disabile, questo libro può aprire uno squarcio in una vita nella quale cooperazione, studio, ricerca e umanità si sono sposati un una causa che ha come obiettivo l’integrazione della persona disabile nella società. Perché quella che leggerete è una storia grande. Che riguarda tutti. E’ un ponte lanciato tra chi vive la disabilità sulla propria pelle e chi la sfiora soltanto.
Grazie Cristina per questo regalo che ci doni.
Leo Nodari
alessandra-rosa –
L’eleganza ha molti aspetti, ma quando, come in questo caso, la si trova in poesia apre a quell’armonia che tocca le corde profonde dell'”io”. Ed è con questo tocco delicato che Cristina Deleo si trasforma continuamente in bruco e farfalla, misurandosi con l’Amore e la sua assenza. Una dialettica coinvolgente, nella quale Cristina libera le sue eteree libellule e le indirizza ai nostri cuori, nel desiderio di toccarli. E ci riesce! Altrettanto coinvolgenti, nella parte conclusiva, i racconti dello scrittore Federico Anselmini. Le sue ebbrezze, le sue estasi si esplicano non come atti di attestazione,ma di continua esplorazione, tanto che , al suo ostinato desiderio di conoscenza non rimane che arrendersi di fronte al disvelamento dell’Essenza; un’aura di misticismo che chiama a raccolta tutte le emozioni dello scrittore, protese ad incontrare il tempo futuro del cuore, insieme alla sua amata mamma Cristina.
scavix2010 –
“Isola delle Femmine”. Mai titolo fu più indicato per imprimere la forza del femminino, la tenacia della Grande Madre, L’ intuizione e L’ istinto, anche genitoriale, della donna che balla con i lupi. In questa splendida, commovente ed insieme lacerante , raccolta di poesia sta un percorso di rinascita salvjfica ove la scrittura diviene gesto d’amore e di risurrezione spirituale. Una storia d’ amore, quella tra una madre ed il proprio figlio, che e’ storia d’amore primaria che in questo libro ripercorre e recuperare la forza intatta della maternità . Qui la scrittura diviene sostegno terapeutico ed insieme testimone e simbolo del legame che si rinnova tra madre e figlio. Con la scrittura e tramite essa, il figlio riemerge dall’ oscurità . La madre e’ luce e la scrittura specchio dell’ anima.
enrica.castellana –
Isola dei sogni, isola terra d’amore, lontana e desiderata, tuffi nella profondità dell’anima, percorso condiviso questo di Cristina che ci aiuta con la sua poesia a crescere e sperare.
Isola come metafora di mete e terra promessa, Isola come la mia isola lontana e desiderata, da toccare e respirare insieme agli spruzzi del mare.
Consigliatissimo
giuseppe.salvia.1987 –
Pagina dopo pagina
Sguardi verso l’orizzonte non per descrivere cose e natura, ma per trasformare la natura e le cose in idee e sentimenti.
Ecco è questa l’ Isola di Cristina che cercava tra le onde del mare le risposte ai suoi travagli dell’anima, che intrecciava foglie e specchi di speranza e dolore.
Un dolore che si placa negli scritti profondi di Federico, una sorgente di sorprese che ti portano oltre e che ti elevano dalla realtà verso nuove prospettive.
Un carezza per l’anima il libro di Cristina Deleo, un sogno, che aveva bisogno dei colori e del calore della Terra di Sicilia, un sogno realtà di sentimenti e valori, un intreccio e una sintesi di anime.
Bellissimo libro Cristina.
DI MARISA INFUSO
belen1401 –
L’Isola delle Femmine è un gioiello prezioso, racchiude nel suo corpicino poesie e testi in prosa creati con abilità, ma anche con tanto cuore. Rendono ancora più deliziose queste parole le acquerelle che le accompagnano con armonia. Ho proposto questo materiale per insegnare l’italiano come lingua straniera e i miei alunni sono stati molto entusiasti della proposta. Sono testi molto interessanti per lavorare anche con livelli non molto avanzati perché grazie all’impiego di vocabolario molto semplice si può accedere a materiale autentico e provare le sensazioni che solo l’arte è capace di regalare.
pelagaggeanamaria –
L’Isola delle Femmine è una serie di prose e poesie concatenate, scritte con parole semplici che chiunque potrebbe aver scritto, invece Cristina e Federico l’ hanno fatto in un modo in cui riescono a communicare emozioni e sentimenti che vengono fusi accuratamente, commuovendo chi legge .
adrianallanes55 –
Ho letto il libro e voglio fare i complimenti a gli autori perché con parole semplici, profonde e piene di sentimenti ci fanno conoscere le loro anime. Leggere l’Isola delle femmine è come tuffarsi in un profondo, sereno e tiepido mare di amore filiale.
fernandoluiscarra –
Il libro si lascia leggere in modo piacevole, si basa sul rapporto di una madre e suo figlio, questo tema universale lo rende anche atemporale. I cuori di Cristina e Federico dettano alle loro penne profondi sentimenti. Danno vita così, con semplicità e chiarezza, a testi unici e preziosi.
Complimenti agli autori