Il nome “Elpìs” viene dal greco antico e significa “speranza”, quella speranza rimasta chiusa all’interno del vaso di Pandora mentre i mali del mondo ne fuoriuscivano. La volontà di credere nella scrittura e nel suo infinito potenziale è ciò che racchiude il suo nome.
La scrittura come mestiere, come arte e come passione.
La speranza di non perdere mai tutto questo, di potere continuare a crederci, di non dover abbandonare un manoscritto perché convinti che nessuno mai sarà interessato a scoprire di cosa siamo capaci, che nessuno sarà mai disposto a crederci: elpìs è la speranza non più celata, ma presente. Forte.
Questa collana vuole catturare lo spirito con cui Claudia Sabella nel 2014 ha fondato Elpìs Editrice. La narrativa è la nostra scelta fondamentale, animata dal desiderio di prenderci cura delle storie e di porgerle nel modo migliore possibile al lettore, perché diventino altro.
Sappiamo bene che la speranza è l’inizio.
La fine è il fine, l’unica cosa che conta, diversa per ogni libro: divertire il lettore, colpirlo, farlo riflettere, emozionarlo, spronarlo, renderlo più consapevole, affascinarlo, e tanto altro ancora.
Tutto quello che può succedere ad Alice una volta attraversata la tana del coniglio.